Non appena viene al mondo, il bambino incomincia a percepire ciò che lo circonda e, con il passare dei giorni e dei mesi, la sua vista si rafforza e diventa nitida. I piccoli devono ancora imparare a camminare e i loro occhi devono imparare a vedere. Sebbene tanto si parli di prevenzione, l’attenzione degli italiani per la salute degli occhi (dove per salute si intende prevenzione, controllo e correzione), secondo quanto emerso da una ricerca promossa dalla Commissione Difesa Vista, è piuttosto scarsa. Sembrerebbe, infatti, che oltre il 60% dei bimbi con un’età compresa tra 1 e 5 anni non sia mai stato sottoposto a una visita oculistica. Eppure l’OMS ( Organizzazione Mondiale della Sanità ) ha rivelato che il 75% dei problemi oculari riscontrati in età adulta sarebbe evitabile proprio attraverso la prevenzione e la cura precoce che potrebbero ridurre del 50% i casi di cecità.
I bambini assorbono quasi il 90% di ogni cosa che li circonda attraverso gli occhi. Di conseguenza, l’individuazione tempestiva di potenziali problemi della vista è cruciale. Come con ogni questione di salute, qui va applicata la stessa regola: prima il problema è individuato, più rapida ed efficace sarà la sua cura. L’inizio della scuola è il momento ideale per far controllare la vista ai propri figli. I difetti visivi, infatti, influenzano anche l’apprendimento e la postura. In attesa che si entri nel vivo delle lezioni, questo è un buon momento per fare un controllo della vista. Oltre a penalizzare l’apprendimento scolastico, i problemi visivi dei bambini possono essere la causa di eventuali problemi posturali che sui banchi di scuola vengono accentuati.
Tra i difetti visivi più comuni possiamo trovare:
Ipermetropia
È un problema della vista per cui gli oggetti vicini appaiono sfocati. Tutti i bambini nascono ipermetropi, ma il difetto si riduce man mano che l’occhio si sviluppa. Tra i sei e i sette anni dovrebbe essere completamente scomparso, ma se continua è importante correggerlo con gli occhiali. I piccoli ipermetropi accusano spesso mal di testa e non di rado sono alunni svogliati. Questo accade perché gli occhi non sono in grado di sostenere lo sforzo accomodativo: tipicamente, i bambini alternano momenti di rapidità nella lettura e nello studio a momenti di lentezza. L’acuirsi del problema varia anche in base al tipo di luce. Altri campanelli d’allarme possono essere la lacrimazione e il bruciore.
Miopia
È un difetto della vista per cui, progressivamente, non si riesce a mettere a fuoco gli oggetti lontani. Per limitare la sfocatura, i miopi tendono a strizzare gli occhi. Il problema può cominciare anche intorno all’età della prima elementare e, generalmente, aumenta durante la crescita. Può avere delle ricadute sull’apprendimento: per esempio, quando il piccolo studente sposta lo sguardo dal quaderno alla lavagna, questa inizialmente gli appare sfocata e può quindi non esserci sincronia tra ciò che ascolta e ciò che riesce a leggere e a trascrivere.
Astigmatismo
Nell’astigmatismo la cornea non è sferica, ma assomiglia più a un pallone da rugby. È un po’ come guardare il mondo attraverso un bicchiere o un vetro curvo. Un astigmatismo lieve può causare mal di testa e stanchezza; se la forma è grave, si ha una visione sfocata a ogni distanza. L’astigmatismo può trovarsi anche associato con la miopia o con l’ipermetropia.
Ambliopia
Noto anche come “occhio pigro”, questo disturbo dipende dal cattivo sviluppo della visione in un occhio solo. È un difetto abbastanza diffuso: ne soffre circa il 2-3% dei bambini di età inferiore ai 5 anni. I migliori risultati terapeutici si ottengono praticando l’occlusione dell’occhio che vede bene entro i primi 10 anni di vita. L’ideale sarebbe intervenire entro i 3 anni, ma i piccoli normalmente non si lamentano del disturbo ed è quindi difficile scoprirlo senza una visita specialistica.
Strabismo
I movimenti oculari sono governati da muscoli che permettono la sincronia: le immagini si riproducono nei due occhi simultaneamente, determinando una visione unica sull’area visiva cerebrale. Ma se un muscolo funziona in modo anomalo si ha il cosiddetto “occhietto storto”, e si può perdere parzialmente o totalmente la capacità di fusione delle immagini. Nei primi 4-6 mesi di vita uno strabismo non costante può essere normale. Se il difetto prosegue o in caso di dubbi è invece necessaria una visita oculistica anche nei primissimi anni di vita.
Dispositivi digitali
Tra lavagne multimediali, tablet e PC, le condizioni di affaticamento della vista aumentano anche a scuola: gli schermi, infatti, emettono una particolare frequenza di luce – la luce blu – che può stancare molto gli occhi. Per gli studenti in erba, in cui il cristallino e la cornea sono ancora in formazione, esistono gli occhiali con le lenti antiriflesso e “anti luce blu-viola”, in grado di eliminare questa frequenza. Inoltre, i difetti visivi sono spesso i principali responsabili di cefalee, arrossamento degli occhi, stanchezza. Il suggerimento, quindi, prima dell’inizio della scuola, è quello di fissare un appuntamento per una visita di controllo, consigliata a tutti e obbligatoria nel caso in cui in famiglia ci sia già qualcuno che soffre di disturbi oculari dal momento che, in questi casi, la familiarità col problema non va affatto sottovalutata.
Difetti visivi e sport
L’inizio della scuola coincide per moltissimi bambini anche con la ripresa delle attività sportive. Anche in questo caso, di fronte a disturbi visivi, è bene tener presente, al momento della scelta, di quelli che sono gli sport più indicati, evitando, per esempio, le attività particolarmente violente o in cui il contatto fisico sia più duro che potrebbero provocare seri danni a una retina già in parte difettosa. Recenti studi hanno evidenziato che il 70% dei genitori non ritiene le visite oculistiche strettamente necessarie e solo il 30% dei bambini tra i 3 e i 5 anni viene sottoposto a controlli periodici.
Controlla la vista
Studi comprovati hanno da tempo dimostrato come esista un rapporto direttamente proporzionale tra il vederci bene e l’andare bene a scuola. L’apprendimento viene facilitato quando si utilizzano bene entrambi gli occhi, quando le informazioni visive si combinano con quelle provenienti dagli altri sensi e questo insieme consente di intraprendere azioni rapide, precise e risposte corrette.
Per assicurarsi che l’occhio di un bambino possa svilupparsi normalmente, il suo cervello ha bisogno di impulsi sicuri. Se qualcosa non funziona correttamente nel processo visivo, questi impulsi possono non arrivare correttamente.
Sono pochi i bambini che vengono sottoposti al controllo della vista e, invece, è importante intervenire già dall’infanzia per diagnosticare eventuali difetti visivi e correggerli precocemente evitando che la vista si “impoverisca” a causa di difetti non curati. L’apprendimento spontaneo dei bambini, nei primi anni di vita, è legato proprio alla vista: il bambino in età prescolare apprende per imitazione ed esperienza visiva ed è perciò determinante per il suo sviluppo il modo in cui vede il mondo. Se i problemi visivi sono individuati e curati subito, il bambino può sviluppare una vista normale. La prevenzione è l’arma più potente che abbiamo per proteggere la vista dei più piccoli.
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